La domanda è come faccio a capire se un effetto/tecnica è da repertorio o no?
Voi come avete fatto a decidere?
Grazie mille in anticipo buona giornata

Se piaca a te eseguirlo! Se un gioco ti fa sentire particolarmente bene, e ciò lo capiscono anche gli spettatori, allora è assolutamente da repertorio!ste.scoz ha scritto: ↑03/10/2017, 13:34Salve ragazzi dopo una lunga asssenza dovuta al ritorno tra i tavoli (non da gioco ma di scuola,purtroppo ) riscrivo qua sul forum perché in questo periodo tra un impegno e l altro sono riuscito a scrivermi una lista di quasi tutte le tecniche/effetti che conosco e mi sono accorto che c'è ne sono veramente troppi! Oltre a questa lista ho scritto anche delle nozioni personali e mie interpretazioni di tecniche ed effetti, diverse gag e sottigliezze cominciando così a personalizzare il testo e tecnica. Arrivati a questo punto vorrei fare una bella selezione di effetti e tecniche da repertorio e non.
La domanda è come faccio a capire se un effetto/tecnica è da repertorio o no?
Voi come avete fatto a decidere?
Grazie mille in anticipo buona giornata![]()
Ti hanno già dato ottimi consigli! Mi sento solo di darti un ulteriore suggerimento : evita di includere troppi effetti che abbiano lo stesso "principio magico". Ad esempio se conosci più di una routine di compitazione, scegline una ed una sola da inserire. Se hai diversi effetti di trasformazione o trasposizione di una carta, oppure di teletrasporto ,anche qui selezionane uno solo. La ripetizione dello stesso effetto, anche se con tecniche ,storie e presentazioni diverse annoia lo spettatore. "Ok mi hai già mostrato che una carta può cambiare colore, ma cos' altro pò fare?"(pensiero tipo)ste.scoz ha scritto: ↑03/10/2017, 13:34Salve ragazzi dopo una lunga asssenza dovuta al ritorno tra i tavoli (non da gioco ma di scuola,purtroppo ) riscrivo qua sul forum perché in questo periodo tra un impegno e l altro sono riuscito a scrivermi una lista di quasi tutte le tecniche/effetti che conosco e mi sono accorto che c'è ne sono veramente troppi! Oltre a questa lista ho scritto anche delle nozioni personali e mie interpretazioni di tecniche ed effetti, diverse gag e sottigliezze cominciando così a personalizzare il testo e tecnica. Arrivati a questo punto vorrei fare una bella selezione di effetti e tecniche da repertorio e non.
La domanda è come faccio a capire se un effetto/tecnica è da repertorio o no?
Voi come avete fatto a decidere?
Grazie mille in anticipo buona giornata![]()
Son d'accordo infatti anche io ho parlato di queste cose, ma comunque secondo me prima di decidere come inserirlo in uno spettacolo bisogna veder se ci piace, cioè posso aver l'effetto più bello al mondo ma se non mi sento a mio agio a eseguirlo come riesco a renderlo piacevole al pubblico?The Matt ha scritto: ↑04/10/2017, 8:31Io invece sono della visione opposta agli altri. Il fatto che un effetto ti piaccia non è ragione sufficiente per lasciarlo in repertorio. Tutto dipende moltissimo dal tipo di pubblico che hai. In genere, se non sei in teatro, meglio effetti corti, ritmati e di forte impatto. Poi dipende anche dai supporti che hai - tavolo? In piedi? Il tuo repertorio andrà adattato di conseguenza. Un errore classico è lanciarsi nell'esecuzione di un effetto e rendersi conto solo a metà di aver bisogno di un tavolo. Inoltre presta particolare attenzione alla sequenza in cui li presenterai - ciò ti permette di fare un'ulteriore scrematura. Inizia e finisci con effetti forti ma non tali da cancellare il resto dell'esibizione. Non dimenticare di mettere qualche effetto più "modesto" in mezzo, come intermezzo, magari qualche effetto meno serio (io con le monete ne ho trovato uno magnifico sul Roth, che di per sé è uno scherzo magico, ma non ruba l'attenzione dagli effetti più importanti). Inoltre non esitare a legare insieme degli effetti che si possono collegare l'uno all'altro con fluidità. Non c'è nulla di peggio che finire un effetto con monete, fare una pausa per tirar fuori i mazzi, magari chiedere di andare al bagno per riordinare il mazzo, etc...
Insomma, tra tutti questi criteri che ti possono aiutare a scegliere il repertorio, il piacere esecutivo che trai dall'effetto è sì importante, ma nemmeno lontanamente importante quanto quello che ho elencato. Ci esibiamo per il pubblico, non per noi stessi... un effetto che ci piace ma che non piace al pubblico è un effetto da scartare!
Assolutamente, non intendevo dire che il piacere esecutivo non conti. Però non deve andare a scapito del resto: quanti maghi abbiamo visto eseguire effetti pallosissimi che a loro piace eseguire?Jack franzo ha scritto: ↑04/10/2017, 16:08ma comunque secondo me prima di decidere come inserirlo in uno spettacolo bisogna veder se ci piace, cioè posso aver l'effetto più bello al mondo ma se non mi sento a mio agio a eseguirlo come riesco a renderlo piacevole al pubblico?
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